La testimonianza dell’intercorso legame fra la massoneria senigalliese e Garibaldi, è d'altronde riscontrabile nella presenza a tutt’oggi, ben visibile, di un’epigrafe commemorativa sita in via Testaferrata n. 17. Oggetto dell’epigrafe è la commemorazione del Generale ad un anno dalla sua morte. La lapide fu eretta nel 1883 per volere della Loggia Misa, e per molti anni di fronte a tale lapide si tennero comizi e manifestazioni. Vi sono almeno due considerazioni da fare a proposito di questa iscrizione. La prima consiste nel fatto che nonostante essa sia stata voluta dalla Massoneria senigalliese, il termine “Massoneria” fu cancellato durante l'epoca fascista e sostituito con” cittadinanza” e solo da pochi anni è stata ripristinata la dicitura originale. La seconda particolarità di questa targa commemorativa sta proprio nella sua ubicazione. Infatti oggi si trova nei pressi di una scuola media di fronte al Duomo di Senigallia accerchiata da un complesso di edifici tutti fortemente voluti e costruiti durante il pontificato di Pio IX. Quindi ancora oggi sulla piazza che prende il nome dall’Eroe dei due mondi si ergono faccia a faccia due simboli uno laico e l’altro cattolico, a testimonianza della durissima sfida che la Massoneria mosse ai clericali della città marchigiana.

Analizzando il caso Ferrer, ancora una volta, a Senigallia vediamo il coagularsi delle forze repubblicane, democratiche e anarchiche dietro ad un unico simbolo. Francisco Ferrer in vita fu una vera e propria incarnazione del libero pensiero, con idee rivoluzionarie nel campo della pedagogia e della divisione del lavoro. Anarchico, massone, libero pensatore, difficile vestire con un unico abito il catalano, ma con la dubbia sentenza che lo condannò a morte, la Spagna e tutto il mondo cattolico non si liberarono di un loro nemico, ma ottennero l’effetto contrario. 
Le imprese, le idee di questo uomo erano adesso più che mai presenti nei dibattiti di tutti i partiti e le associazioni di impostazione laicista, anche in paesi lontani dalle terre che videro il dipanarsi di queste vicende. Senigallia anche in questo caso non fece eccezione. Nella cerimonia commemorativa del terzo anniversario della condanna a morte di Francisco Ferrer la mattina del 13 ottobre 1912, a Fabriano, tanta era le presenza della massoneria marchigiana e senigalliese in particolare. 

Almeno dall’ottobre del 1912 era stata costituita la Loggia Francisco Ferrer che aveva la sua sede ad Ancona. La sua esistenza ed operatività nel territorio marchigiano, ci sono testimoniate dalla partecipazione ufficiale alla manifestazione commemorativa di Girolamo Simoncelli avvenuta a Senigallia nel sessantesimo anniversario della sua morte, sempre nello stesso periodo esistevano ben due circoli anarchici (uno di Senigallia e l’altro d’Ancona) dedicati al Ferrer e nella città di Senigallia esisteva una piazza dedicata all’intellettuale spagnolo.
L’uomo era divenuto ora mito e non aveva alcuna rilevanza se questo venisse utilizzato da militanti socialisti, anarchici, o fratelli appartenenti ad una loggia massonica, contava solamente ciò che egli rappresentava con la sua vita, i suoi studi e soprattutto con la sua morte.

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