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A Senigallia, nel periodo storico che va dal Risorgimento all’Unità d’Italia fino al sopraggiungere del Fascismo, operavano diverse logge massoniche. Gli ideali di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza che dalle Logge scaturivano erano condivisi da una nutrita porzione della società civile: dai repubblicani agli anarchici passando anche per molti attivisti del partito socialista. Le testimonianze di ciò si deducono da tutta una serie di attività e manifestazioni che, specialmente dopo la fine del “non expedit”, videro il riaccendersi di una forte contrapposizione in campo politico fra cattolici e anticlericali.
Eventi pubblici importanti videro nelle celebrazioni di insigni massoni come Giuseppe Garibaldi e Francisco Ferrer il coagularsi delle forze democratiche e repubblicane della città marchigiana.
La battaglia venne combattuta anche nelle celebrazioni di personaggi storici locali, come quelle che rievocavano le vicende inerenti l’ingiusta condanna a morte, il 2 ottobre 1852, del Colonnello della Guardia Civica Girolamo Simoncelli il quale, pur non essendo mai appartenuto a nessun ordine massonico, venne ripreso dalla Libera Muratoria senigalliese come emblema dell’iniquità della giustizia pontificia ed al quale venne dedicata una Loggia.
Ma quali e quante erano le logge operanti nel territorio senigalliese? Almeno quattro: la “Giuseppe Garibaldi”, fondata nel 1864; la “Misa” nel 1878, la “Sovranità Popolare” del 1913 circa e la Loggia “Girolamo Simoncelli”, che eresse le Colonne nel 1912 circa, la quale molto si adoperò nella grande manifestazione laica organizzata proprio per celebrare il sessantesimo anniversario della scomparsa del senigalliese Colonnello della Guardia Civica Girolamo Simoncelli.
Nelle Marche il culto di Garibaldi è testimoniato da molte statue, intestazioni di vie e lapidi disseminate nel territorio. Anche se si vuole solo far riferimento alle vicende che legarono il Nizzardo all'esperienza della Repubblica romana, ci si accorge che il numero delle lapidi che ricordano il passaggio del Generale nella regione Marche sono numerosissime. In una mappa immaginaria i simboli di questi monumenti celebrativi, piccoli o grandi che siano, si snodano lungo un virtuale itinerario in diverse tappe che ci porta dalla provincia di Pesaro-Urbino) a quelle di Macerata e Ascoli Piceno attraversando da nord a sud il territorio marchigiano. E' di particolare importanza ricordare la testimonianze della città di Macerata in cui lo stesso Garibaldi venne eletto deputato alla Costituente della Repubblica romana e dove “…particolare accoglienza fu riservata a Garibaldi dai massoni maceratesi”. Non a caso in questa città il monumento all'Eroe dei due mondi venne fatto dallo scultore Ettore Ferrari, che fu Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.
Anche a Senigallia, città in cui da sempre vige una forte tradizione “rivoluzionaria”, prevalentemente democratica – repubblicana, si possono ritrovare tracce di questi fenomeni: dalle manifestazioni che vennero organizzate per ricordare Garibaldi alla presenza di una loggia dedicata al Nizzardo.
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